Siti per incontri con ragazze giovani

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Al giorno d’oggi non è sempre semplice trovare il modo di poter trasgredire. La società impone regole comportamentali ed etiche, ferree e bigotte che spingono il nostro animo ad inibirsi e a vergognarsi delle proprie pulsioni. Il contatto umano quindi non è così scontato e soddisfacente, nonostante sia quello il punto di un desiderato arrivo. I siti di incontri cercano di accorciare le distanze ed abbattere i pregiudizi. In questo community gli uomini e le donne sono liberi si esprimere se stessi, senza giudizi e sopratutto sono in grado di capirsi e di poter arricchire le proprie esperienze passate e soprattutto le esperienze future.
Il miglior modo di parlare però di esperienze così carnali e legate al mondo degli incontri, è di raccontare un’esperienza vissuta. Oggi la storia che racconteremo è quella di Jessica e di Padrone. Lei giovane universitaria studentessa di economia, lui docente ordinario di un’università privata.

Ciao ragazzi, mi chiamo Jessica e voglio condividere con voi la conturbante esperienza che mi ha segnato l’esistenza e cambiata per sempre. Sono una studentessa fuori sede, un po’ zoccola e un po’ annoiata. Ho cominciato ad avere le prime esperienze trasgressive già dal tempo del liceo, quando segavo i compagni di classe sull’autobus. Era la cosa che mi risollevava dalla noia quotidiana. Ma ben presto mi sono resa conto che non mi bastava più. Ne volevo ancora. Ne volevo di più. Non facevo altro che pensare al cazzo: al cazzo del mio compagno di classe, a quello del portiere di casa, al cazzo del barista della scuola, al cazzo dell’affascinante e maturo collega di lavoro di mia madre. Era diventato un chiodo fisso, nella mente e tra le mie sempre più bramose mani.

Impazzivo nel sentire il cazzo dei miei uomini inturgidirsi e gonfiarsi sempre di più e godevo nel vederli godere.

Crescendo sono cresciute con me le mie voglie di estrema trasgressione e la mia curiosità sessuale. Mi sono resa conto che mi eccitava il pensiero di fare sesso con persone sconosciute, ma non un sesso consenziente e genuino, bensì costretto dalla violenza e dalla dominazione. Non riuscivo a trovare modi per soddisfare questo mio crescente e ardente desiderio con le persone che mi sono trovare a conoscere nell’ambito della vita quotidiana.

Ho tentato di trovare una via di fuga dalla noia e dal torpore sessuale che ormai mi stava troppo stretto aggirandomi in vari locali notturni della mia città. Non era difficile trovare qualcuno che mi volesse ma era molto difficile trovare qualcuno che mi sapesse davvero soddisfare. Erano tutti in cerca di amore e tenerezza, ma io volevo solo essere scopata senza alcun ritegno.
Finalmente, un giorno, ho deciso di tentare il tutto per tutto, iscrivendomi su in sito di incontri online, all’inizio titubante e scettica ma poi sempre più rapita dal mondo di infinite esperienze sessuali che mi si parava dinanzi.

La mia attenzione è stata immediatamente catturata dal nickname di un utente nello specifico: Padrone. Un nome che mi avrebbe per sempre cambiato la vita.

-Prendimi- esordii senza troppi inutili indugi, sebbene una parte di me non fosse ancora pienamente convinta di quello che stavo facendo.
-Come posso prendere qualcosa che in realtà già posseggo?- apostrofò lui con una risposta secca, che già mi fece capire di trovarmi davanti ad un uomo che non aveva mai avuto bisogno di chiedere nulla e aveva sempre e solo preso dalla vita e dalle donne. Questo mi eccitò in maniera indecente e non riuscii a reprimere l’impulso di toccarmi, immaginando che a farlo fosse quel Padrone che un giorno speravo di poter chiamare Mio.

Ancora accaldata gli proposi immediatamente di organizzare un incontro. Lui inizialmente sembrava abbastanza restio e questo suo atteggiamento non faceva altro che incuriosirmi ancora di più ed aumentare il mio desiderio. L’eccitazione mi indusse ad essere temeraria e finalmente riuscii a vederlo. Aveva accettato di incontrarmi una sera in un parco non troppo distante dal centro della città. La mia eccitazione era all’apice, tanto che mi sono trovata più volte a masturbarmi sotto la doccia con il getto dell’acqua. Gli avevo detto che mi avrebbe riconosciuta perché avrei indossato un trench rosso.. quello che non gli avevo detto, però, è che quello sarebbe stato il mio unico indumento.

Arrivata al parco rimasi sorpresa: era il mio professore di statistica. Non avevo mai pensato a lui in quei termini, ma non appena la luce della luna illuminò il suo cazzo esposto non ci fu bisogno di convenevoli, la passione ci ha colto come in un impeto impazzito e lui mi ha presa, sbattuta contro un albero nascosto, toccandomi tra le gambe e non sentendo nulla che facesse da scudo al mio essere bagnata e me l’ha ficcato nel culo con decisione, dopo averlo lubrificato con il suo sputo deciso. Andò avanti con il possedermi senza sosta, mi sentivo sottomessa ed incapace di reagire, la cosa mi faceva impazzire. Non so nemmeno quanti orgasmi ho avuti e più ci penso più sembrano moltiplicarsi.
Il sesso anale mi aveva sempre incuriosita ma non ero mai riuscita a trovare qualcuno che riuscisse a farmi lasciare andare e soprattutto che riuscisse a possedermi senza consenso. Più provavo dolore, più mi piaceva.
Dopo quella volta non lo vidi più, ma il ricordo di quell’episodio mi ha resa una frequentatrice abituale dei siti di incontri online, nella speranza di poter trovare altri che mi facciano vivere simili esperienze trasgressive.

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