MILF e Cougar: miti o realtà?

Un uomo maturo, o addirittura anziano, frequenta una donna molto più giovane di lui. Qualcuno insinua che la donna lo faccia per soldi, magari perché lui è un uomo benestante, altri credono nella sincerità del loro rapporto. Se questo ritornello dovesse suonare come già sentito, la ragione è molto semplice: si tratta di uno stereotipo estremamente consolidato nella nostra società, abbastanza da evocare un immaginario di situazioni e storie molto complesso e diverso per ogni persona che si trovi a riflettere sulla stessa situazione.

Il fatto è che questa visione della realtà non è molto più che uno stereotipo e, in quanto tale, si comporta un po’ come un miraggio nel deserto: appena lo si guarda più da vicino, finisce per dissolversi. Oggi, sono sempre di più i ragazzi giovani interessati a donne mature e questo, di conseguenza, porta a un’inversione di tendenza rispetto alla convinzione comune.

I ragazzi e le donne mature: un interesse che esiste da sempre

Era il 1999 quando la nota commedia americana American Pie portava alla ribalta il termine MILF, acronimo inglese che sta per Mother that I’d Like to Fuck (mamma che io mi farei nella versione italiana). Da allora, questa semplice sequenza di quattro lettere è diventata enormemente diffusa, arrivando persino ad apparire nelle categorie della pornografia e consolidandosi sempre di più nella cultura occidentale. In verità, però, l’acronimo è un pochino più vecchio del primo film diretto dai fratelli Weitz: i primi usi documentati risalgono ai primi anni Novanta, dove il termine veniva abitualmente utilizzato in alcune newsgroup online e nel 1995 appariva sulla nota rivista Playboy, all’interno di un articolo che lo usava per descrivere alcune delle modelle fotografate all’interno della rivista.

Andando al di là del popolare acronimo in sé, però, potremmo scoprire che anche nell’immaginario italiano l’idea di MILF sia qualcosa di ben radicato nella nostra realtà: la signora Robinson del film Il laureato, interpretata da Anne Bancroft, può essere considerata un primo idealtipo di MILF e stiamo parlando di un film del 1967. Non si può quindi considerare una novità l’idea che ci siano donne mature in grado di destare l’attenzione sessuale di uomini anche molto giovani. Quello che si può osservare, piuttosto, è il modo in cui la rete, insieme alla diffusione della pornografia, abbia permesso a questa preferenza di salire alla ribalta abbastanza da essere notata dalla cultura di massa. Oggi tutti sono familiari con il concetto di MILF e difficilmente qualcuno avrebbe qualche problema ad ammettere una sua eventuale preferenza per le donne mature rispetto alle loro controparti più giovani.

Le MILF diventano cougar

Esiste un altro termine associato alle donne mature quasi quanto l’acronimo MILF e questo è cougar. La traduzione letterare dall’inglese è puma o giaguaro ed è, di fatto, un modo per suggerire una sorta di natura predatoria delle persone a cui si riferisce. In italiano ha un corrispettivo un po’ meno noto che è pantera ma comunque, in entrambi i casi, il termine viene utilizzato per indicare una donna che intrattiene rapporti sessuali o anche sentimentali con uomini molto più giovani di lei, che vengono generalmente definiti come toy boy.

Non c’è, a voler essere precisi, una definizione semantica estremamente precisa: alcuni parlano di cougar nel caso di donne fra i 40 e i 55 anni, altri incastrano la definizione su donne che intrattengono rapporti con partner più giovani di almeno nove anni, mentre altri ancora si concentrano particolarmente sulla metodologia aggressiva e predatoria con la quale le cougar cercano relazioni sessuali con partner giovani. Non mancano anche le interpretazioni femministe del termine: alcune donno si sono, nel corso degli anni, autodefinite cougar, affermando che il termine non sia altro, per una donna, che fare ciò che gli uomini fanno da sempre e cioè trovare partner più giovani.

Secondo alcuni psicoterapeuti, infatti, il concetto di cougar non è altro che una cartina tornasole della società occidentale e dell’emancipazione femminile che sta vivendo: detta in modo più semplice, adesso anche alle donne è consentito avere partner più giovani.

Le cougar in numeri

Con il crescere dell’attenzione verso questo fenomeno, è ovviamente cresciuto anche un interesse di studio e un desiderio di quantificare in modo oggettivo l’esistenza delle cougar. Secondo uno studio condotto dall’Università Metropolitana di Cardiff sulla differenza di età fra le coppie, ad esempio, si è scoperto come la maggioranza delle 22.000 donne prese in esame (provenienti da 14 paesi diversi) non mostrava preferenze verso uomini più giovani durante la navigazione nei siti d’incontri, preferendo invece coetanei o uomini più anziani.

Il settimanale francese L’Express, riprendendo questo studio, ha osservato come il concetto di cougar sia principalmente un mito, che si manifesta maggiormente nel mondo dello spettacolo. Bisogna però notare come, anche all’inverso, siano il più delle volte uomini facoltosi o benestanti ad avere partner più giovani e che, quindi, la ristrettezza del fenomeno è forse estendibile a entrambe le situazioni. A dispetto di queste perplessità, in ogni caso, il concetto di cougar ha avuto una diffusione su ampia scala: dalle pubblicità alla pornografia, fino ad arrivare al caso del noto sito d’incontri dedicato: Cougardate.

Ragazzi e donne mature: da dove iniziare?

Una volta appurata l’esistenza del concetto di MILF, che quindi prova un interesse di alcuni uomini per donne più mature, e verificata anche l’esistenza delle cosiddette cougar, che provano un interesse di donne mature per ragazzi più giovani, possiamo dire che ci sia la possibilità di un match? Senza dubbio sì: d’altronde, se la cultura popolare ha generato questo stereotipo come ha fatto per la situazione inversa, è proprio perché non è così impensabile che relazioni anche occasionali di questo tipo nascano.

L’unico problema che potrebbe insorgere, è legato al primo contatto: il più delle volte è impensabile che un ragazzo provi ad abbordare una donna matura a un bar o in discoteca, come magari farebbe con una sua coetanea. Questo dipende, almeno in parte, da una certa forma di rispettosa distanza che ci viene inculcata fin da piccoli verso le persone più grandi e in parte anche da un timore per il rifiuto più forte in queste situazioni, che spesso spinge i ragazzi a desistere per evitare un’umiliazione o anche solo una lunga serie di no che può finire per sfiancare anche gli animi più tenaci. In questo senso, i siti d’incontri o le applicazioni con la stessa finalità permettono di rendere più semplice un match di questo tipo.

Il ragazzo sarà un po’ più tranquillo all’idea di tentare un approccio online, su una chat che gli garantisce un maggiore distacco da una situazione che può per lui diventare fin troppo imbarazzante. Dall’altra parte, una donna matura si sentirà di sicuro meno giudicata dall’ambiente circostante scegliendo di considerare una proposta di questo tipo nella privacy di casa sua: non dimentichiamo, infatti, che se per gli uomini la ricerca di donne più giovani è uno stereotipo consolidato, accettato e spesso ignorato, per le donne, purtroppo, non vale ancora lo stesso trattamento.
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